E intanto domani c'è la prima di Ugolotti con il SudTirol

TERAMO (jacopodifrancesco) Dopo la sconfitta di Fano, il ribaltone in panchina e in dirigenza con gli esoneri di Zauli e Bolla e l’arrivo di Guido Ugolotti, dunque anche l’uscita di Fabrizio Grilli. Non è dunque un periodo tranquillo, ma domani c’è un’altra partita fondamentale, una delle ultime in casa contro le dirette concorrenti alla salvezza: al Bonolis – ore 14:30 – ci sarà il SudTirol.

«Quattro giorni sono sufficienti per instaurare un rapporto con i ragazzi – ha esordito Ugolotti – proveremo a fare qualcosa di diverso, questo è certo. Il fatto di aver giocato di lunedì ha comportato piccoli fastidi muscolari per qualche giocatore fino a mercoledì. Ho trovato una squadra che sa perfettamente come il momento attuale sia delicato, ma questo è il momento nel quale ognuno di noi dovrà andare oltre e cercare anche un pizzico di fortuna». 

«Negli allenamenti – ha spiegato il terzo tecnico di questa stagione biancorossa – ho visto grande impegno, dedizione e attenzione. Non ho la bacchetta magica e siamo consapevoli che il team, in questa fase, possa avere dei limiti. Per questo ho chiesto la massima collaborazione. Io voglio una squadra che cerchi sempre di giocare». 

Quanto al SudTirol si è espresso così: «Di fronte troveremo un avversario pericoloso e lo stiamo studiando con grande attenzione. Il fatto di aver cambiato tanti calciatori nel mercato di gennaio comporta nel contempo preparazioni differenti e, giocoforza, qualcuno è un po’ in ritardo rispetto al mio modo di pensare. Dobbiamo crescere sotto l’aspetto agonistico».

Il discorso poi si è spostato sui singoli: «Io voglio rivalutare tutti, anche Petrella, c’è bisogno di tutti, in una settimana giocheremo tre gare determinanti. Tutti potrebbero giocare, le difficoltà, dunque, per un allenatore aumentano. Quella di Spighi è una questione particolare: gli esami hanno escluso lesioni, si deve abituare a convivere con il dolore. È un giocatore importante, uno dei centrocampisti dotati di un passo diverso e che l’anno scorso ha vinto un campionato».

A livello tecnico, questa squadre aggiunge continuamente lacune a quelle si erano intraviste già a Lumezzane in agosto: errori di concentrazione in difesa, non ci sono quei due uomini che possano connettere i reparti; inoltre, manca – soprattutto ad una squadra che deve salvarsi – qualcuno di muscolare, di corsa in mediana. Quella che può sembrare spesso una mancanza di grinta, in realtà è mancanza di consapevolezza: mancano tempi d’inserimento e capacità di portare avanti gli schemi, e con 10 giocatori spaesati non si va lontano.

Ovviamente poi l’aspetto mentale e il non eccelso – per usare un eufemismo – tasso tecnico della squadra non permettono di raccogliere qualcosa anche senza strameritare. In ogni caso, questo è il Teramo che è venuto costruendosi in questa stagione, e vista la concorrenza ha l’imperativo di salvarsi, provando anche ad evitare i playout: la salvezza diretta è ancora a soli tre punti.